Bollo auto scaduto? E sì, è capitato anche a te anche una sola volta nella vita di dimenticare di pagare il bollo auto, oppure magari hai proprio tu deciso di non pagarlo alla scadenza per poi provvedere in un secondo momento. Si tratta infatti di una tassa “volontaria” il cui pagamento spetta, per l’appunto, al proprietario di un veicolo e va effettuato entro la scadenza prevista.
Bollo auto scaduto: cosa si rischia e quali sono le sanzioni applicate?
Nel caso in cui non venga corrisposto il pagamento del bollo auto scaduto, entro il limite di tempo prefissato, comporta una sanzione per il possessore del mezzo. Oltre infatti a dover prevedere il pagamento dell’importo originario, ci sono interessi di mora e sanzioni che aumentano con il trascorrere del tempo. Per sua natura tra l’altro questa tassa automobilistica va pagata annualmente dai proprietari di veicoli secondo la regione di residenza e indipendentemente dall’utilizzo del mezzo.
Come capire se il bollo auto è scaduto?
Il bollo è un tributo regionale che ha in sé in verità una doppia tassa: quella automobilistica e riferita al possesso del veicolo, e quella di circolazione, pertanto le informazioni da considerare per la scadenza del bollo sono quelle riguardanti il tipo di veicolo e la sua data di immatricolazione.
Tutti i possessori di autovetture possono verificare in piena autonomia i versamenti del bollo fatti e le loro scadenze, sia presso le agenzie automobilistiche, o presso gli uffici dell’Aci e dell’Agenzia delle Entrate e sia consultando le loro versioni online: verificando le date di inizio e fine validità bollo sulla ricevuta di pagamento, o inserendo le informazioni richieste per capire la data di scadenza.
Come calcolare le sanzioni del bollo auto?
Il bollo auto va corrisposto entro i termini prefissati, ma qualora questo non dovesse succedere, le sanzioni per il ritardo del pagamento da aggiungersi al costo del bollo saranno calcolate secondo le seguenti percentuali:
- 0,1% entro i 15 giorni oltre la scadenza (ravvedimento veloce);
- +1,5% dal 16° giorno e fino a 30 giorni oltre la scadenza (ravvedimento breve);
- +1,67% dal 31° giorno e fino ai 90 giorni successivi (ravvedimento medio);
- +3,75% dal 91esimo giorno fino a un anno (ravvedimento lungo);
- + 4,286% oltre il primo anno e fino al secondo (ravvedimento biennale);
- +5% oltre i primi due anni (ravvedimento ultrabiennale).
In linea di massima, più sono i giorni trascorsi dalla scadenza del bollo, maggiore sarà l’esborso per mettersi in regola con il pagamento.
Queste sanzioni sono state pensate per andare incontro a chi effettivamente ha dimenticato involontariamente di pagare il bollo auto, ma se si paga il bollo con oltre un anno di ritardo non si può più usufruire del cosiddetto ravvedimento operoso, e si applica una sanzione pari al 30% dell’imposta evasa a cui vanno aggiunti gli interessi dello 0,8% per ogni sei mesi di ritardo.
Bollo auto scaduto da tre anni
Se il pagamento del bollo auto non viene effettuato in questi termini, i rischi aumentano perché la regione invia una richiesta di pagamento con la somma dovuta che viene iscritta a ruolo e comunicata all’Agente della riscossione (Equitalia o, dall’1 luglio 2017, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione). Cosa succede infatti se si superano i tre anni di mancato pagamento del bollo?
In questo caso, e dopo l’avvenuta notifica del mancato pagamento tramite cartella esattoriale bisognerà mettersi in regola entro 60 giorni altrimenti possono scattare tutta una serie di conseguenze e si può anche rischiare la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi del P.R.A. da parte della Regione di appartenenza. E se poi si dovesse circolare col mezzo dopo la cancellazione del P.R.A. si rischia addirittura il sequestro e la confisca del veicolo, ma anche una multa che va da 419,00 a 1.682 euro.
Prescrizione pagamento bollo
La Regione è tenuta ad inviare l’avviso di pagamento entro massimo tre anni (decorrenti dall’1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui doveva avvenire il versamento del bollo) altrimenti, scaduto tale termine, la tassa cade in prescrizione e nulla è più dovuto
Se invece la somma richiesta è stata già iscritta a ruolo, l’ente per la riscossione deve notificare la cartella esattoriale entro un massimo di due anni, altrimenti anche in questo caso nulla è più dovuto.
Inoltre va considerato che proprio in questo 2019 il cosiddetto “decreto strappa-cartelle”, ha cancellato d’ufficio tutti i debiti per bollo auto non pagati dal 2000 al 2010 e fino a un importo massimo di 1.000 euro.
Chi non deve pagare il bollo auto?
Il bollo auto non va pagato solo nel caso in cui non si è più proprietari di un veicolo (per demolizione, furto, fermo amministrativo) e soltanto dopo aver comunicato al PRA la perdita di possesso o l’indisponibilità del veicolo, uniche situazioni per interrompere l’obbligo del pagamento.
Nel caso in cui invece il veicolo sia ancora di proprietà, ma non venga utilizzato e fatto circolare su strada, allo stesso modo il bollo dovrà essere sempre pagato.
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